Di Lucky McKee, 2011 (USA), 101 min.
Con Pollyanna McIntosh, Angela Bettis, Sean Bridgers, Lauren Ashley Carter, Carlee Baker
Scritto da Lucky McKee, Jack Ketchum
Se Lucky McKee continua così, presto sfornerà un vero e proprio capolavoro, anche se, in un certo senso, questo The Woman già lo è.
Chris, avvocato di successo e padre di famiglia, scopre per caso la tana di The Woman, una ragazza selvaggia cresciuta nei boschi (per saperne di più occorrerebbe forse vedere The Offspring, di cui The Woman è il seguito). Decide quindi di catturarla per poterla “civilizzare”.
Rinchiusa in una specie di rifugio sotterraneo, la donna subirà ogni sorta di maltrattamenti e violenze.
The Woman può essere definito senza problemi un film horror, ma così come aveva fatto in May, McKee va ben oltre e dimostra di essere un regista capace di trattare temi complicati e profondi con una scioltezza ammirevole.
Il suo bellissimo film d'esordio era una specie di ritratto acuto e sensibile di una ragazza esclusa che non chiedeva altro che un po' di attenzione. La solitudine, il sentirsi diversi e incompresi... tematiche già viste e riviste in decine di film, ma sovente in modo molto più banale e conformista.
Qui McKee parla della donna, di violenza domestica, dei comportamenti malsani frutto di un'educazione distorta e autoritaria, arrivando pure a chiedersi cosa significhi davvero la parola civiltà.
Il film parte lentamente e il regista, come al solito, preferisce prima mostrarci i personaggi insistendo – ma neanche troppo – sulle dinamiche che regolano i loro rapporti. Si capisce subito che all'interno della famiglia di Chris qualcosa non va: c'è disagio, paura, soggezione. Poi, di colpo, la scena dello schiaffo. Talmente improvvisa da far rabbrividire, con la telecamera fissa sul viso della moglie che a stento trattiene le lacrime; e tutto ciò che fino a quel momento McKee aveva solo suggerito, ora te lo mostra violentemente, quasi con cattiveria. Da qui in poi il film diventa davvero potente e disturbante, senza però mai risultare esagerato. Da notare l'uso perfetto di una colonna sonora (simile a quella di May) che mai ci si aspetterebbe di sentire in certe scene.
Non si capiscono comunque le accuse di misoginia che sono state rivolte al film e a McKee, ma ormai basta che esca una pellicola un po' diversa dal solito in cui vi siano elementi che riguardino anche solo in parte i conflitti fra i due sessi per sentire roba tipo “film sessista”, “regista misogino” e "sceneggiatore depravato”. Con Antichrist d'altronde era successa la stessa cosa. In entrambi i film, ovviamente, di antifemminista non c'è proprio nulla.
che coincidenza! l'ho visto ieri sera e ho appena finito di scriverne, e penso che a breve lo posterò :)
RispondiEliminaovviamente sono d'accordo con quello che scrivi e dico solo questo: un film potentissimo!
Aspetto la tua recensione allora! :D
RispondiEliminaIl film è stupendo, davvero... non me l'aspettavo così bello.
Spero di recuperarlo a breve.
RispondiEliminaE' già da tempo che cerco di metterci gli occhi sopra, e mi pare già uno di quei film che potrebbe piacermi da impazzire o scatenare le bottigliate! ;)
un film talmente disturbante che non sono riuscito ad amarlo pienamente. comunque un film interessante e di sicuro tutto fuorché misogino..
RispondiEliminaFord, guardarlo al più presto, mi sa tanto che ti piacerà. Le bottigliate non se le merita proprio. :D
RispondiEliminaMarco, molto molto disturbante, sì.
Eh, quelle accuse sono incomprensibili.
Ho letto il libro, che Jack Ketchum ha scritto proprio con McKee, che è molto tosto, spietato e disturbante, anche se piuttosto simile a La ragazza della porta accanto (strepitoso il libro, film così così), e quindi perde un po' della sua brutalità. Il film è sempre in attesa e devo trovare la serata giusta per mandarlo giù... :)
RispondiEliminaSimone, quei due libri non li ho letti, ma ora sono curioso e ho intenzione di procurarmi qualcosa di Ketchum. ;)
RispondiEliminaletto sia la recensione tua che quella di Enzige. Oddio, il film promette bene, ed anche parecchio. Se riesco a mettere da parte l'estrema sensibilità per certi argomenti provo la visione, ma sarà difficile..
RispondiEliminaNewmoon, spero che le due recensioni siano servite: è un film tosto, ma che consiglierei di vedere a chiunque. Se poi ti decidi fammi sapere. :)
RispondiEliminaCome detto anche da Einzige, lo aspettavo e aspetto di vederlo con dedizione, tematiche davvero interessanti e dirette, non fa mai male ritornarci sopra, specialmente se il messaggio si fa ancora più penetrante.
RispondiEliminaMckee l'ho conosciuto con "Sick Girl", che mi è piaciuto meno di altri "Master...", ma che era di sicuro ben fatto. A questo punto recupero anche "May".
Il messaggio del film, che Einzige ha descritto benissimo, è splendido e penso piacerà molto anche a te. Decisamente, ritornarci sopra fa sempre bene. ;)
RispondiEliminaFai bene a recuperare May, meno potente di The Woman, ma sicuramente notevole.
Sick Girl invece è uno dei Masters che mi mancano...
è evidente che i critici non conoscono il significato di Depravato e Misoginia. Regaliamo loro un bel vocabolario?
RispondiEliminaMeraviglioso, secondo me è già un capolavoro, anche se come parola, al solito, si intende tutto e niente.
Splendido anche May, inutile dirlo...
Domani mi guardo Offspring, ho grandi speranze...
Ne avrebbero bisogno mi sa. :)
RispondiEliminaSì, sulla parola capolavoro hai ragione, ed io ultimamente la sto usando troppo spesso. Ma insomma, se anche a te in questo caso viene da usarla vuol dire che va bene. :D
May bellissimo, e Offspring prima o poi dovrò vedermelo anch'io. Magari fammi sapere qualcosa.
assolutamente. Faccio da cavia e domani notte ripasso di qui.
RispondiEliminaOttimo! ;)
RispondiEliminaVisto. E il commento è Meh.
RispondiEliminahttp://ilgiornodeglizombi.wordpress.com/2011/05/14/offspring/#comment-1807
recensione di Lucia molto positiva, mio commento sotto che non ricopio qui ma abbastanza esaustivo...
Da vedere? Si fa guardare, però non è un film che consiglierei...
Hmm, per ora può aspettare allora. Grazie. :)
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