venerdì 31 dicembre 2010

Punto zero



Vanishing point
Di Richard C. Sarafian, 1971 (USA, UK)
Con Barry Newman, Cleavon Little, Dean Jagger, Paul Koslo, Charlotte Rampling
Scritto da Malcolm Hart, Guillermo Cabrera Infante, Barry Hall
Montaggio di Stefan Arnsten
Fotografia di John A. Alonzo
Durata: 99 min.

Kowalski scommette di riuscire ad arrivare da Denver a San Francisco in non più di quindici ore a bordo di una Dodge (che rivedremo poi in Death Proof di Tarantino). Mentre la polizia cerca di fermarlo, un numero sempre più alto di persone è incuriosito dalla sua impresa, che verrà seguita anche via radio.
Un road movie atipico che è anche una specie di inno alla libertà. Kowalski parte senza un particolare obbiettivo sfidando regole e logica. Se ne frega, a lui basta viaggiare e riuscire a vincere la sua scommessa. La pellicola è scorrevole e particolare. Non succede un granché, ma è proprio questo il punto. Da riscoprire.

L'uomo lupo



The wolf man
Di George Waggner, 1941 (USA)
Con Lon Chaney Jr., Claude Rains, Ralph Bellamy, Maria Ouspenskaya, Bela Lugosi
Scritto da Curt Siodmak
Montaggio di Ted J. Kent
Fotografia di Joseph A. Valentine
Musiche di Charles Previn, Hans J. Salter, Frank Skinner
Durata: 70 min.

Nella campagna inglese un uomo viene morso da un uomo lupo, e diventa a sua volta un licantropo. Dovrà sacrificare il suo amore per una donna da poco conosciuta.
Uno dei primi film sui licantropi. Lungo poco più di un'ora, è un horror godibile e dalle atmosfere suggestive, soprattutto durante le scene notturne nei boschi. C'è anche un cameo di Lugosi.

Che fine ha fatto Baby Jane?



What ever happened to Baby Jane?
Di Robert Aldrich, 1962 (USA)
Con Bette Davis, Joan Crawford, Victor Buono, Maidie Norman
Scritto da Lukas Heller, Henry Farrell (romanzo)
Montaggio di Michael Luciano
Fotografia di Ernest Haller
Musiche di Frank De Vol
Durata: 134 min.

Jane, una ex bambina prodigio viziata e capricciosa, si fa rubare la scena dalla sorella Blanche che, ormai adulta, diventa una delle dive più affascinanti e richieste di Hollywood. Una sera, tornando a casa dopo una festa, Blanche perde l'uso delle gambe in un misterioso incidente. Più di vent'anni dopo le due sorelle vivono ancora sotto lo stesso tetto, e più passa il tempo più Jane sottopone Blanche - costretta sulla sedia a rotelle e impossibilitata a reagire - a un trattamento crudele e ossessivo, che finisce per sfociare nella violenza.
Atmosfere da incubo per un thriller violento e ricco di colpi di scena. Le performances delle due dive rivali sono perfette, in particolare quella della Davis, che riesce a trasmettere i disturbi e le paranoie del suo personaggio in modo efficace e angosciante. Il film colpisce per le atmosfere macabre e morbose messe in scena senza forzature né punti deboli.

Parnassus - L'uomo che voleva ingannare il diavolo



The imaginarium of doctor Parnassus
Di Terry Gilliam, 2009 (UK, Canada, Francia)
Con Heath Ledger, Andrew Garfield, Christopher Plummer, Lily Cole, Katie Lyons, Richard Riddell, Tom Waits, Johnny Depp, Jude Law, Colin Farrell
Scritto da Terry Gilliam, Charles McKeown
Montaggio di Mick Audsley
Fotografia di Nicola Pecorini
Musiche di Jeff Danna, Mychael Danna
Durata: 123 min.

A Parnassus restano solo pochi giorni per vincere una scommessa fatta col diavolo. Non dovesse riuscirci, quest'ultimo si prenderà sua figlia, la giovane Valentina. Padre e figlia gestiscono una sorta di compagnia teatrale errante, la cui particolarità consiste in uno specchio dai poteri magici. Durante i loro giri incontreranno Tony, un giovane che li aiuterà nella loro impresa.
Lo stile visionario di Terry Gilliam è sempre stato al servizio delle storie che intendeva raccontare, ma in questo caso sembra che sia avvenuto il contrario, come se il regista abbia voluto esagerare (un po' come Tim Burton in alcuni dei suoi ultimi lavori). Probabilmente il film è stato purtroppo "rovinato" dalla morte prematura di Ledger, che ha reso necessari alcuni cambiamenti forzati della sceneggiatura e di tutta la parte finale. Vale la pena vederlo per le atmosfere surreali e il buonumore generale, ma manca un po' di sostanza. Peccato.

giovedì 30 dicembre 2010

La vita è un sogno



Dazed and confused
Di Richard Linklater, 1993 (USA)
Con Jason London, Rory Cochrane, Wiley Wiggins, Michelle Burke, Adam Goldberg, Anthony Rapp, Milla Jovovich, Matthew McConaughey, Ben Affleck, Joey Lauren Adams
Scritto da Richard Linklater
Montaggio di Sandra Adair
Fotografia di Lee Daniel
Durata: 102 min

Ultimo giorno di scuola. I liceali di una cittadina del Texas ne approfittano per divertirsi, bere, fumare e andare in giro.
Il film non ha una trama, Linklater segue semplicemente un gruppo di ragazzi dalla fine delle lezioni dell'ultimo giorno di scuola fino all'alba, fra feste, bravate, nuovi amori e una confusione totale su quello che sarà il loro futuro. Non ci sono particolari critiche (se non ad una "società adulta" fatta di responsabilità e doveri) né retorica, ed è proprio per questo che la pellicola funziona alla perfezione. Si respira un'aria di leggerezza e libertà dall'inizio alla fine, si ride e si viene coinvolti in una ricostruzione malinconica e arguta di un'età che tutti avremo o abbiamo avuto. Certo chi è stato davvero un adolescente negli Stati Uniti di quegli anni lo vivrà in modo diverso, ma tant'è. Bellissima anche la colonna sonora. Imperdibile.

mercoledì 29 dicembre 2010

Inseparabili



Dead ringers
Di David Cronenberg, 1988 (Canada, USA)
Con Jeremy Irons, Geneviève Bujold, Barbara Gordon, Shirley Douglas
Scritto da David Cronenberg, Norman Snider, tratto dal libro di Bari Wood, Jack Geasland
Montaggio di Ronald Sanders
Fotografia di Peter Suschitzky
Musiche di Howard Shore
Durata: 116 min.

Il rapporto fra due gemelli ginecologi è minacciato da un'attrice che si innamora del più fragile dei due.
Come al solito Cronenberg mette in scena un film disturbante e complesso, descrivendo le ossessioni dei due gemelli in modo minuzioso, intimo e approfondito. La donna che di colpo entra a far parte della loro vita sconvolgendone i ritmi e la routine porterà a conseguenze disastrose, e forse è proprio in questa seconda parte che il regista canadese riesce ad esprimersi al meglio. Ma è il film nel suo insieme a colpire. Ottimi dialoghi, interpretazioni perfette e alcune scene geniali. Da vedere.

Triage



Di Danis Tanovic, 2009 (Irlanda, Spagna, Belgio, Francia)
Con Colin Farrell, Paz Vega, Jamie Sives, Christopher Lee, Kelly Reilly, Branko Djuric
Scritto da Danis Tanovic, Scott Anderson (libro)
Montaggio di Francesca Calvelli, Gareth Young
Fotografia di Seamus Deasy
Musiche di Lucio Godoy
Durata: 99 min

Nel 1988 due fotografi professionisti esperti in zone di guerra si separano durante una missione in Kurdistan. Uno dei due viene ferito e curato in un accampamento da un dottore del posto. Una volta rientrato a casa scoprirà che il suo amico non ha mai fatto ritorno, e dovrà cercare di capire perché.
Interessante dramma psicologico sugli orrori e la stupidità della guerra. Privo di scene spettacolari e gratuite, la storia si concentra unicamente sull'aspetto emotivo del protagonista. I difetti principali del film risiedono però in uno stile troppo asciutto (non sempre un difetto, ma in qusto caso forse sì) e in una durata che non permette di approfondire certi particolari della vicenda che avrebbero forse meritato più attenzione, e la soluzione finale arriva quindi con troppa facilità. Con No man's land Tanovic aveva saputo gestire il tema del conflitto in modo decisamente migliore, senza cali di regia o di sceneggiatura. Detto questo, il film è tutto sommato efficace e si lascia vedere senza problemi.

Mean streets



Di Martin Scorsese, 1973 (USA)
Con Harvey Keitel, Robert De Niro, David Proval, Richard Romanus, David Carradine
Scritto da Martin Scorsese, Mardik Martin
Montaggio di Sidney Levin
Fotografia di Kent L. Wakeford
Durata: 112 min

New York, Little Italy. Il giovane Charlie appartiene a una famiglia mafiosa. In attesa di un incarico importante trascorre le sue giornate con Johnny Boy, un amico inaffidabile sempre pieno di debiti, e la cugina di lui, con cui intrattiene una relazione segreta.
Scorsese ambienta il film negli stessi posti in cui è cresciuto, non stupisce quindi che i personaggi siano caratterizzati in modo realistico e sincero. La regia è particolarmente ispirata, e alterna momenti forti e violenti ad altri inaspettatamente delicati, come Keitel che guarda la sua ragazza fingendo di coprirsi gli occhi. Ho letto in giro che Scorsese si era ispirato anche alla Nouvelle Vague, e in quest'ultima scena è effettivamente difficile non pensare al dialogo in camera da letto fra Belmondo e la Seberg in Fino all'ultimo respiro di Godard, sia per l'atmosfera che si crea fra i due attori che per le inquadrature.
Keitel come al solito praticamente perfetto, De Niro non è da meno. Bellissima anche la colonna sonora; l'entrata al ralenti di De Niro con Keitel che lo guarda bevendo al bancone e Jumpin' Jack Flash in sottofondo è da brividi.

martedì 28 dicembre 2010

La doppia ora



Di Giuseppe Capotondi, 2009 (Italia)
Con Filippo Timi, Kseniya Rappoport, Antonia Truppo, Gaetano Bruno, Lidia Vitale
Scritto da Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi, Stefano Sardo
Montaggio di Guido Notari
Fotografia di Tat Radcliffe
Musiche di Pasquale Catalano
Durata: 95 min.

Guido, un ex poliziotto, conosce Sonia durante un incontro di speed date, e se ne innamora. Un giorno decide di invitarla nella villa fuori città in cui lavora come custode. I due però vengono aggrediti da una banda di ladri...
Esordio più che convincente di Capotondi, che mette in scena un thriller che finalmente si allontana dalla maggior parte delle produzioni italiane di oggi. La storia si basa su meccanismi tutto sommato già visti (ultimamente solo all'estero), ma la regia efficace e le ottime recitazioni dei protagonisti lo rendono godibile e coinvolgente. Insomma, va riconosciuto il tentativo riuscito di proporre al pubblico italiano qualcosa di diverso.

lunedì 27 dicembre 2010

Le due sorelle



Sisters
Di Brian De Palma, 1973 (USA)
Con Margot Kidder, Jennifer Salt, Charles Durning, William Finley
Scritto da Brian De Palma, Louisa Rose
Montaggio di Paul Hirsch
Fotografia di Gregory Sandor
Musiche di Bernard Herrmann
Durata: 93 min.

Nell'appartamento di una modella avviene un omicidio, a cui una vicina assiste guardando fuori dalla finestra. Quando la polizia giunge sul posto ogni traccia sembra essere svanita...
Ennesimo thriller dalle atmosfere morbose di De Palma, centrato sul tema del voyeurismo e caratterizzato da un'allucinata parte finale. Gli elementi in gioco sono tanti: sdoppiamenti di personalità, paranoia... tutti gestiti da un regista in splendida forma. Memorabile la scena dell'assassinio visto dalla casa di fronte. Da non perdere.

La jetée



Di Chris Marker, 1962 (Francia)
Con Hélène Chatelain, Davos Hanich, Jacques Ledoux, narrato da Jean Négroni
Scritto da Chris Marker
Montaggio di Jean Ravel
Fotografia di Chris Marker, Jean Chiabaut
Musiche di Trevor Duncan
Durata: 28 min.

In seguito a una catastrofe nucleare i pochi sopravvissuti sono costretti a vivere sottoterra. Intanto, degli scienziati senza scrupoli si servono di alcuni schiavi per approfondire le loro teorie sui viaggi nel tempo. Un uomo, ossessionato da un ricordo della sua gioventù, si dimostrerà il soggetto perfetto per i loro esperimenti.
Cineromanzo di ventotto minuti composto da una lunga serie di fotografie in bianco e nero e narrato da una voce fuori campo. La storia colpisce per l'originalità e verrà in seguito ripresa e ulteriormente sviluppata ne L'esercito delle 12 scimmie di Terry Gilliam.
Angosciante, visionario, romantico e disperato, La jetée è un piccolo capolavoro senza tempo.

Zombi (Dawn of the dead)



Dawn of the dead
Di George A. Romero, 1978 (USA, Italia)
Con David Emge, Ken Foree, Gaylen Ross,Scott H. Reiniger, Tom Savini
Scritto da George A. Romero
Montaggio di George A. Romero, Dario Argento (versione alternativa)
Fotografia di Michael Gornick
Musiche di Goblin, Dario Argento
Durata: 127 min.

Durante un'invasione di morti viventi un gruppo di sopravvissuti si rifugia in un centro commerciale.
Seconda parte della trilogia di Romero, distribuito in Italia col titolo Zombi, questo capitolo non ha nulla da invidiare al primo. I primi cinque minuti di film sono perfetti, introducono direttamente lo spettatore in una vicenda già iniziata, con la popolazione in fuga e l'evacuazione già in corso. Da quel punto la storia si concentrerà unicamente sui pochi personaggi principali e sul loro isolamento nel centro commerciale. Come suo solito, l'antimilitarista Romero non risparmia le critiche sulla società moderna, e in questo caso se la prende in particolar modo con il consumismo, paragonando di fatto i consumatori sfrenati agli stessi zombies che si vedono nel film. Le caratteristiche principali della pellicola rimangono comunque l'atmosfera post apocalittica e le scene splatter non prive di ironia. Culto.

The elephant man



Di David Lynch, 1980 (USA)
Con Anthony Hopkins, John Hurt, Anne Bancroft, John Gielgud
Scritto da Christopher De Vore, Eric Bergren, David Lynch, ispirato ai libri di Frederick Treves e Ashley Montagu
Montaggio di Anne V. Coates
Fotografia di Freddie Francis
Musiche di John Morris
Durata: 124 min.

Il dottor Treves si interessa al caso di John Merrick, un uomo affetto da una grave malformazione che viene sfruttato dal suo "proprietario" e fatto esibire davanti a folle di curiosi come fenomeno da baraccone. Il dottore lo libererà facendolo diventare un ospite privilegiato dell'ospedale in cui lavora. Ma anche lì non mancheranno le complicazioni.
Per questo suo secondo lungometraggio Lynch abbandona momentaneamente (e solo in parte) il suo stile visionario e mette in scena un racconto biografico, pur interessandosi a una storia disturbante e fuori dal comune. Il film è praticamente perfetto, visivamente geniale e curatissimo, caratterizzato da uno splendido bianco e nero che si adatta alla perfezione ai toni della storia.
La vicenda è toccante, e il pregio principale del film è quello di presentare una storia che in un certo senso ci coinvolge tutti senza eccezioni; ci fa prendere coscienza di una realtà dura e pietosa in modo estremamente sincero e con una potenza narrativa commovente, quasi insopportabile. Affascinante, coinvolgente e romantico. La visione di questo capolavoro è obbligatoria.

Nude per l'assassino



Di Andrea Bianchi, 1975 (Italia)
Con Edwige Fenech, Nino Castelnuovo, Femi Benussi, Solvi Stubing
Scritto da Andrea Bianchi, Massimo Felisatti
Montaggio di Francesco Bertuccioli
Fotografia di Franco Delli Colli
Musiche di Berto Pisano
Durata: 98 min.

In seguito alla morte di una modella un serial killer inizia ad uccidere uno alla volta gli impiegati di uno studio fotografico.
Nude per l'assassino si basa più sulle scene di nudo che sulla tensione. Alcune scene sono azzeccate, ma la sceneggiatura è troppo debole, e nemmeno l'erotismo e le atmosfere morbose vengono sfruttate a dovere. Nettamente inferiore rispetto ad altri thriller/horror italiani di quegli anni.

Milano calibro 9



Di Fernando Di Leo, 1972 (Italia)
Con Gastone Moschin, Barbara Bouchet, Mario Adorf, Frank Wolff, Luigi Pistilli
Scritto da Fernando Di Leo, tratto dal libro di Giorgio Scerbanenco
Montaggio di Amedeo Giomini
Fotografia di Franco Villa
Musiche di Luis Bacalov, Osanna
Durata: 88 min.

Appena uscito dal carcere, Ugo Piazza viene contattato da un boss della malavita per cui aveva lavorato prima della condanna. Questi è convinto che Piazza gli abbia rubato dei soldi per poi nasconderli prima di andare in prigione. Inizierà allora a farlo seguire in attesa che commetta un errore. Nel frattempo Piazza si mette in contatto con alcune vecchie conoscenze disposte ad aiutarlo.
Di Leo firma un poliziottesco d'impatto, violento e particolarmente riuscito. Altro esempio di un modo di fare cinema italiano completamente abbandonato ai giorni nostri. I personaggi stereotipati non risultano comunque mai forzati, la sceneggiatura è dinamica e ben architettata.
Non mancano le scene culto come la lap dance della Bouchet. Da vedere.

domenica 26 dicembre 2010

Magdalene



The Magdalene sisters
Di Peter Mullan, 2002 (Irlanda, UK)
Con Anne-Marie Duff, Geraldine McEwan, Nora-Jane Noone, Eileen Walsh
Scritto da Peter Mullan
Montaggio di Colin Monie
Fotografia di Nigel Willoughby
Musiche di Craig Armstrong
Durata: 119 min.

Tre ragazze irlandesi vengono mandate in uno dei conventi delle Magdalene Sisters. Lì subiranno abusi fisici e psicologici per mano delle suore.
Un film duro che racconta una triste realtà. L'ultimo convento Magdalene ha chiuso nel 1996; in questi luoghi di "espiazione" le ragazze erano sottomesse e costrette a lavorare come lavandaie. Durante gli anni della loro permanenza le tre ragazze del film si riveleranno fra le più ribelli e indisposte a farsi comandare, ma stranamente il loro atteggiamento non incontrerà sempre l'approvazione delle loro compagne, con cui riusciranno comunque a legare.
Leone d'oro a Venezia, Magdalene è tremendamente efficace nel ricostruire l'atmosfera di rabbia e timore in cui queste donne vivevano.

Wolfman



The Wolfman
Di Joe Johnston, 2010 (USA)
Con Benicio Del Toro, Emily Blunt, Anthony Hopkins, Hugo Weaving, Geraldine Chaplin
Scritto da Andrew Kevin Walker, David Self, sceneggiatura originale di Curt Siodmak (1941)
Montaggio di Walter Murch, Dennis Virkler, Mark Goldblatt
Fotografia di Shelly Johnson
Musiche di Danny Elfman
Durata: 103 min.

Un attore è costretto a ritornare nel suo paese natale in seguito alla scomparsa del fratello. Scoprirà che gli abitanti del luogo vivono in un clima di costante paura a causa di una misteriosa presenza.
Remake de L'uomo lupo di Waggner del '41 inferiore all'originale sotto tutti i punti di vista. La fotografia e i costumi sono curati, ma mancano fascino e tensione. La storia si svolge in modo troppo scontato e banale, probabilmente a causa di una sceneggiatura affrettata. Gli effetti speciali ben fatti non vengono comunque sfruttati a dovere e alcune scene risultano ridicole e fuori posto (ad esempio lo scontro fra i due lupi mannari). In certi momenti anche gli attori appaiono spaesati, e si limitano al compitino.