Per non parlare in modo inutile e approssimativo solo di cinema, inizio a parlare in modo inutile e approssimativo anche di libri. E per non complicarmi troppo le cose ho deciso che questi miei commenti saranno brevi, molto brevi...
Ci tengo a precisare che non sono assolutamente in grado di criticare un libro (o un film) in modo oggettivo e che queste righe vanno prese con la massima leggerezza, proprio come quelle in cui scrivo di cinema.

Nel 1845, due velieri salpano dall'Inghilterra in cerca del Passaggio a Nordovest e rimangono bloccati per tre inverni nel ghiaccio artico. All'equipaggio di una delle due navi si aggiungono una misteriosa esquimese muta che incomincia ad essere trattata come una specie di dea, e un grande mostro bianco che semina il panico. Intanto, il sempre sbronzo capitano della spedizione decide che si suiciderà una volta finita l'ultima delle tante bottiglie di whiskey che si è portato dietro.
Il libro va avanti fra notti di sangue e terrore, incubi, strane visioni e ammutinamenti. Il freddo terribile, il buio costante e la disturbante sensazione di trovarsi sempre più vicini alla fine sono elementi forti e ben gestiti, e malgrado Simmons insista più sulle atmosfere che sugli avvenimenti, il ritmo non ne risente in modo particolare.

Una giovane ragazzina viene rapita dal governo e usata per un esperimento scientifico. Ovviamente andrà tutto nel peggiore dei modi, e dal bunker segreto in cui si svolgono gli esperimenti riusciranno a sfuggire dodici fumidi - strani esseri incazzati mezzo zombies e mezzo vampiri - che in breve tempo stravolgono l'equilibrio (chiamiamolo così) mondiale, contagiando milioni di persone.
L'ho preso quasi per caso. Cercavo un libro fantahorror post-apocalittico e ho trovato questo. Tranne che in qualche capitolo non molto convincente, devo dire che mi sono abbastanza divertito. Alcuni personaggi sono fin troppo stereotipati, ma le quasi novecento pagine scorrono veloci e il livello generale è più che accettabile. Palesemente scritto per diventare un film, tanto che alla fine Cronin già ringrazia Ridley Scott e la sua casa di produzione.
Purtroppo però, avvicinandosi alla fine ci si rende conto che le pagine restanti probabilmente non basteranno per portare la vicenda a una conclusione degna, e inizia a sorgere un terribile dubbio: che sia il primo di una trilogia? Ma no, mi sono detto, gli stronzi lo avrebbero scritto da qualche parte, chessò, nella quarta, nel riassunto, in copertina... E invece niente.
L'ho poi scoperto su internet, che è il primo di una trilogia, dopo averlo (non) finito.
L'ultimo capitolo è previsto per il 2014.

Lo so che leggendo certi libri dovrei evitare di pensare ad alcune mie idee e convinzioni e concentrarmi unicamente sulla vicenda. Ma il fatto che alla fine del romanzo l'autore dedichi parte dei ringraziamenti “al maggiore Thomas Austin, del Genio dell'esercito americano, e al sergente Donald Woolridge dell'esercito americano, che si sono presi la briga di accertarsi che le mie scene militari riflettessero accuratamente la natura delle donne e degli uomini coraggiosi che costituiscono il motivo principale per cui ho un Paese da amare”, purtroppo, si nota anche durante la narrazione. È comunque possibile godersi le vicende di Perry, giovane impiegato infettato da un terribile “seme” proveniente dallo spazio, in grado di modificargli non solo l'organismo ma anche il modo di agire e di pensare. Scoprirà che ce ne sono altri come lui e che dietro tutto quello che sta succedendo si nasconde un inquietante piano alieno.
La scrittura non mi è piaciuta più di tanto e la storia parte molto lentamente, ma le atmosfere fantahorror (sangue in abbondanza) della seconda metà sono tutto sommato efficaci e coinvolgenti.
Peccato per i personaggi odiosi poco o nulla approfonditi e per certi dialoghi imbarazzanti:
Malcolm rise. “Tu, vomitare? Figurati! Dimmi, hai ancora intenzione di sbatterti quella pollastrella del Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie infettive? Come si chiama, Montana?”
“Montoya”
“Giusto, Montoya” disse Mal. “Data la piega che sta prendendo questo caso, la vedremo parecchio. È piuttosto sexy per essere una pollastra attempata.”
Va be'...
Il vero problema del libro comunque è il fatto che è il primo di una serie che prevedo infinita (e anche in questo caso l'ho scoperto dopo). La narrazione, quindi, si interrompe di colpo.