mercoledì 15 febbraio 2012

Pour elle - The next three days




















 
Pour Elle
Di Fred Cavayé, 2008 (Francia), 96 min.
Con Vincent Lindon, Diane Kruger
Scritto da Guillaume Lemans, Fred Cavayé

The Next Three Days
Di Paul Haggis, 2010 (USA, Francia), 133 min.
Con Russell Crowe, Elizabeth Banks, Olivia Wilde
Scritto da Paul Haggis, tratto dalla sceneggiatura di Guillaume Lemans, Fred Cavayé

Una mattina come tante; lui è un professore, lei impiegata in un ufficio. Fanno colazione, parlano del più e del meno e si preparano ad uscire per accompagnare il figlio a scuola e recarsi al lavoro. A quel punto lei si rende conto della macchia di sangue sul suo cappotto. Prova a lavarla via ma non fa in tempo, la polizia è già lì, irrompe nell'appartamento e la porta via con la forza davanti a marito e figlio impotenti. Accusata di omicidio, viene rinchiusa in carcere e condannata a più di vent'anni.
Dopo tre anni di inutili appelli, lui decide di prendere in considerazione l'unica possibilità rimasta: l'evasione.
La trama è la stessa in entrambi i film. Il primo è quello francese del 2008, il secondo è il remake americano di Haggis, prodotto appena due anni dopo.

Quello che Cavayé e Haggis intendono girare è un semplice thriller, niente di particolarmente impegnato o pretenzioso. La denuncia, ammesso che ci sia, non è esplicita, ma solo in parte suggerita.
A me però piace vederla e quindo lo dico subito: con questi due film mi sono divertito perché viene messa in scena (ammesso che fossero davvero quelle le intenzioni) la lotta del singolo contro istituzioni e Potere, e il voto relativamente alto che mi è venuto da dare al film di Haggis è dovuto principalmente a questo fattore.
E ora va detta un'altra cosa: questo, mi dispiace ammetterlo, è uno dei pochi casi in cui il remake si rivela decisamente più riuscito dell'originale.
La differenza più importante riguarda sicuramente la durata. Quaranta minuti in più permettono alla produzione statunitense di insistere maggiormente su certi aspetti e di rendere quindi più coinvolgente la parte finale della pellicola, molto più articolata rispetto a quella francese. I preparativi che precedono il tentativo di evasione sono più interessanti da seguire e ricchi di dettagli aggiuntivi, i personaggi sono delineati meglio e risulta più facile l'immedesimazione.


Haggis abbandona fortunatamente la retorica dei suoi precedenti lavori e si limita a suggerire, senza mai affrontarlo apertamente, tutto il discorso riguardante un sistema giudiziario scorretto ed iniquo per definizione.
Il fatto di non insistere troppo su tali aspetti si rivela però positivo per due fondamentali ragioni: la prima è che non ce n'era particolarmente bisogno; è tutto sufficientemente chiaro così ed è già sorprendente che un film di Hollywood affronti in questo modo una questione così delicata.
La seconda è che la pellicola ne guadagna in ritmo e tensione.
Il discorso è leggermente diverso per quanto riguarda l'originale del 2008, dato che sia il ritmo che la tensione sono presenti in quantità decisamente inferiori. Cavayé, al suo primo lungometraggio, si limita al compitino. La sua regia non colpisce e nonostante la durata contenuta si avverte qualche momento morto di troppo. Nella versione francese è tutto molto più semplice, ci si basa più sull'idea che sulla realizzazione della stessa e la costruzione è meno solida rispetto a quella di altri thriller francesi dello stesso genere.
Stranamente, la versione del 2008 è anche quella che per prima decide di rassicurare lo spettatore, dimostrando l'innocenza della moglie in un flashback che ci spiega come si sono realmente svolti i fatti.
A Pour Elle, come sempre quando si fa un confronto fra originali e remake, va comunque riconosciuto il merito di essere stato il primo e di aver influenzato Haggis nella realizzazione di alcune scene in tutto e per tutto uguali a quelle del prodotto francese.
Resta il fatto che la versione americana, per quello che si propone di essere (una tamarrata d'intrattenimento senza pretese), è una pellicola con pochi difetti.
Ve ne sono due in particolare che mi hanno un po' infastidito. Il primo riguarda la scena della chiave, utile a creare empatia col protagonista ma completamente priva di logica, dato che non si capisce proprio come Crowe avrebbe potuto servirsi della semplice chiave di un ascensore della prigione per far evadere la moglie. La seconda è invece quello del testacoda in autostrada, annoverabile fra le scene più trash degli ultimi anni.
Il mio consiglio – ed è un brutto consiglio, lo so – è di passare direttamente al remake.

Pour elle: 11/20
The next three days: 13/20

16 commenti:

  1. Io ho visto solo la versione Usa, e già non mi aveva convinto a fondo.
    Mi sa tanto che quella francese me la risparmio volentieri! ;)

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    1. Se non ti è piaciuto il remake, fai benissimo ad evitare il primo. ;)

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  2. Io ho visto direttamente il remake, non malissimo, ma neanche eccezionale, si può guardare, ma si lascia anche dimenticare:)

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    1. Ciao! :)
      Sì sì, niente di memorabile, però me lo sono goduto. ;)

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  3. Mh, devo essere sincero. Quando vidi il trailer decisi che era unammerda e non lo andai a vedere. E però a questo punto me lo segno per una serata a cervello spento, giusto? Sì, segno ;)

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    1. Cervello spentissimo, con l'obbligo di fare il tifo per Crowe! :D

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  4. simpatica questa inconsapevolezza che hanno gli "autori" di Hollywood nel fare un film anti-sistema: loro vogliono solo fare un film d'azione, con esplosioni, inseguimenti in auto e quant'altro e, invece (loro malgrado?), tra le righe esce un film contro il Potere.
    una cosa simile era capitata con l'ultra-tamarrata Law Abiding Citizen (consigliabile solo agli appassionati di "cose-che-esplodono"), storia vagamento simile a questa.
    e dire che i critici benpensanti gli appioppano l'etichetta di Fascista (insulto che, a casa nostra, va bene un po' per qualunque cosa...) e se ne lavano le mani. :)

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    1. Simpatica e interessante, sì. E in questo caso la denuncia mi è sembrata evidente, anche se, come dici tu, non credo proprio che le intenzioni fossero quelle.
      Però ecco, mi hai dato voglia di rivedere Law abiding, perché ti confesso che io l'avevo trovato orribile. Il sistema che viene attaccato all'inizio viene poi giustificato in uno scandaloso finale politicamente corretto. Insomma, mi era sembrato un film senza le idee chiare, solo apparentemente di denuncia ma in realtà ultraconformista. Queste almeno erano state le mie impressioni. Sto esagerando? Probabilmente sbaglio io... :D

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    2. no, Davide, non sbagli affatto tu, sono io a essere stato poco specifico :)
      Law Abiding Citizen ha parte della trama che regge sulla vendetta contro il sistema (che è il motivo per cui ho collegato le due pellicole), ma il finale, come dici benissimo tu scandalosamente politically-correct, manda tutto all'aria.
      dire che ha una trama confusa è troppo eufemistico: diciamo che per far vedere un po' di sangue ed esplosioni perde completamente la bussola :)
      però da qui a definirlo un film fascista (come molti hanno fatto) secondo me ce ne passa! più che altro direi che è un filmetto molto paraculo, ecco :)

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  5. non mi hanno entusiasmato entrambi, però io ho preferito l'originale.
    tutta la parte in più del remake è un'americanata inutile e alla scena del testacoda, come dici tra le più trash degli ultimi tempi, il film mi è scaduto del tutto.
    e poi gli originali pur con i loro difetti sono sempre meglio delle scopiazzature!

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    1. Io alla scena del testacoda non volevo crederci, ma va be', alla fine la perdono. :D
      Comunque sì, fai bene a dire che gli originali hanno sempre qualcosa in più rispetto ai remake, eppure per me qui c'è poco da fare: quando la versione francese si "spegne" avvicinandosi alla conclusione, la versione americana aumenta il ritmo e inventa una fase finale che in Pour Elle non c'è nemmeno. E poi i film di questo tipo di solito mi piacciono di più quando superano abbondantemente le due ore. Ma ripeto, ti capisco benissimo. ;)

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  6. questo ad esser sincero nun me ispira proprio per nulla.. ne farò volentieri a meno! ;)

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    1. Guarda, come si diceva con Elio, per una serata a cervello spento va più che bene, ma vai tranquillo, non ti perdi di sicuro un capolavoro. :D

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  7. il secondo film l'ho visto ieri sera. un bel film!!!

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