giovedì 27 ottobre 2011

Revanche


Di Götz Spielmann, 2008 (Austria), 121 min.
Con Johannes Krisch, Irina Potapenko, Andreas Lust, Ursula Strauss
Scritto da Götz Spielmann

Alex, un ex detenuto che lavora in una casa chiusa, ha una storia con Tamara, una delle prostitute del posto. I due innamorati, per cambiare vita e scappare dal gestore del bordello che intende trasferire Tamara in uno dei suoi appartamenti, decidono di rapinare la banca del villaggio con una pistola scarica. Durante la fuga però le cose vanno male e Robert, un poliziotto che passava di lì per caso, provando a sparare alle ruote della macchina sbaglia mira e uccide Tamara. Alex riesce comunque a scappare e si rifugia nella casa di suo nonno Hausner. Disperato per la morte della fidanzata, scopre dopo qualche giorno che Susanne, la donna che ogni tanto si prende cura di Hausner, è proprio la moglie del poliziotto che ha sparato a Tamara.
Il tema della vendetta, già affrontato in tutti i modi immaginabili, continua a suscitare interesse. In questo caso però non ci si concentra sulla pianificazione o sulla ricerca dell'appagamento a tutti i costi, né tantomeno si viene invitati a parteggiare per uno dei due protagonisti maschili.
Questo è un film sull'attesa, sull'elaborazione del dolore e su come poter riuscire a convivere con i propri sensi di colpa.
Sembra che Spielmann si sia quasi divertito nel dipingere una realtà così dura e drammatica, guardandosi bene dal giudicare o sentenziare e scegliendo di inserire ognuno dei suoi personaggi in un dolore apparentemente senza via d'uscita. Ci sarà anche chi, alla fine della storia, subirà una sorta di beffa e la rivincita – o seconda occasione - finirà quasi per passare in secondo piano: l'Austria di Spielmann non è certo l'America descritta nella maggior parte dei film di Hollywood. Al regista austriaco interessano gli aspetti più nascosti della storia, quelli interiori, e quindi: tempi lenti e massima ricerca del realismo. I rapporti fra Alex, Susanne e Thomas sono caratterizzati da dialoghi brevi e diretti. Contano le azioni, i gesti: le scene in cui Alex taglia la legna per sfogare la rabbia sono esemplari, così come la scena di sesso sul tavolo della cucina di Susanne.
Una gradevolissima sorpresa, priva di facili colpi di scena ed inutili spettacolarizzazioni ma ricca di tensione.

5 commenti:

  1. ottimo film.
    hai detto benissimo: un film sull'attesa, sull'elaborazione del dolore.
    ci ho messo un po' a "farlo mio", ma adesso posso decisamente dire che se la batte alla pari con i migliori, in tematica 'vengeance-movie'.

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  2. Ce l'ho da vedere da una vita, prima o poi finalmente mi darò alla visione.
    Sicuramente, il tuo post ha avvicinato quel momento. ;)

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  3. Alessio, anche per quanto mi riguarda è uno dei migliori. È un tipo di cinema che adoro.

    Ford, non ti deluderà di sicuro. ;)

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