Di Nicolas Winding Refn, 2011 (USA), 100 min.
Con Ryan Gosling, Carey Mulligan, Bryan Cranston, Christina Hendricks, Ron Perlman, Albert Brooks
Scritto da Hossein Amini, tratto dal libro di James Sallis
È difficile scrivere qualche riga su un film come Drive. Principalmente per due motivi: il primo è che praticamente tutti i blog che seguo ne hanno già parlato con recensioni più interessanti, pensate e meno banali di quella che seguirà; il secondo è che il film di Refn, lo dico subito, è per me un puro capolavoro. Ad ogni modo, per tornare ad aggiornare più o meno regolarmente il blog, questo mi sembra il film perfetto, e quindi...
Con Valhalla Rising era stato amore a prima vista. I silenzi, i ralenti, una regia spettacolare tanto ricercata quanto naturale... Poi, recuperando Bronson, ho avuto la conferma del fatto che Refn è uno bravo, ma bravo davvero: come ce ne sono pochi. Infine, non molto tempo prima di andare al cinema a vedere Drive (primo film che vedo al cinema dopo mesi; ormai sono disposto a tutto pur di non vederli doppiati...) mi sono visto la trilogia di Pusher: stupenda pure quella. Le aspettative, inutile dirlo, erano quindi molto alte.
Driver (e non The Driver, a cui è inevitabile pensare) è un meccanico che nel tempo libero fa sia lo stuntman per Hollywood che l'autista nelle rapine. Freddo, distaccato, solitario, il suo unico amico sembra essere Shannon, il titolare dell'officina in cui lavora. Un giorno, tramite alcune conoscenze di Shannon, gli viene offerta l'opportunità di fare il pilota per una scuderia nascente. Nel frattempo però conosce Irene, la sua vicina di casa, il cui marito appena uscito di prigione lo coinvolge in una rapina che si rivelerà una trappola.
Drive, ammesso che uno abbia voglia di catalogarlo, è una sorta di noir sentimentale d'azione; adrenalinico, romantico, riflessivo, ipnotico... un film completo, verrebbe da dire. È inoltre il primo film in cui Refn, trascinato nel progetto da Ryan Gosling, si affida ad una sceneggiatura scritta da altri. Eppure la sua presenza si vede pesantemente, in uno stile che sembra una via di mezzo fra il realismo della trilogia di Pusher e la ricerca estetica di Valhalla Rising. È lui che trasforma un soggetto inizialmente pensato per Neil Marshall (che per quanto mi stia simpatico non avrebbe mai potuto nemmeno sognare di uscirsene con un film così) e Hugh Jackman in un affascinante prodotto tanto innovativo quanto pieno di rimandi ad un cinema più classico e asciutto. D'altronde i primi quindici minuti sono chiari: si inizia con un lungo inseguimento basato sulle attese e sulla tensione crescente più che su una fuga a tutta velocità con speronamenti e testacoda. La scena è ripresa in gran parte dall'interno della macchina di Driver che, stuzzicadenti in bocca, rimane impassibile fino alla fine. Poi arrivano i titoli di testa, con una spiazzante canzone in stile anni '80, e già si capisce che Drive sarà un film speciale.
La storia, semplice e lineare, presenta dei personaggi simbolici. Nessuno, a parte Driver e Irene, è particolarmente approfondito eppure ognuno di loro funziona alla perfezione: l'amico, il boss, il cattivo... Per Gosling e la Mulligan il discorso è un po' diverso: due personaggi agli antipodi (tanto pura ed innocente lei quanto freddo e all'occorrenza spietato lui) che, per forza di cose, si conoscono ed innamorano con tempi degni di un film sentimentale. Un innamoramento fatto di sguardi, silenzi e mani sfiorate che non passa mai in secondo piano, ma su cui è costruita una buona parte del film.
Ma quello che più colpisce è la bravura di un regista che passa con disarmante maestria da scene tenere e poetiche come quella in cui Driver e il bambino si guardano negli occhi senza dire nulla per una decina di secondi, ad altre di un'efferata violenza. E mai, nemmeno per un secondo, si ha l'impressione di assistere ad un qualcosa di forzato o troppo ricercato.
Fantastico anche l'uso frequente del ralenti, che se gestito come in questo caso (stesso discorso per Valhalla Rising) diventa davvero un'arma in più.
Imperdibile. L'unico difetto è stato il doppiaggio da film porno, ma il doppiaggio, si sa, è sempre dannoso.
I cinque “cuori” sono esagerati? Non lo so... non credo. Ora come ora mi viene da metterlo fra i migliori film degli ultimi dieci anni.
concordo
RispondiEliminaconcordo che DRIVE è un capolavoro, non che la tua recensione è banale
quanto a me, non riesco a togliermi dalla mente le analogie tra questo film e TAXI DRIVER
non solo per il verbo "to drive"
in entrambi i casi c'è un eroe solitario che improvvisamente (per la tenerezza che ispira una donna giovane e indifesa) si scatena e compie una strage; il taxidriver De Niro aveva imparato a uccidere nel Vietnam, il driversenzataxi Gosling ha forse imparato nella CIA?
Un film sensazionale, e un nuovo cult a tutti gli effetti.
RispondiEliminaProtagonista perfetto, colonna sonora incredibile, almeno due scene da antologia.
Bellissimo.
Concordo in pieno con voto e recensione.
gli altri film di refn non mi erano piaciuti (valhalla è trooooppo noioso :), però questo è qualcosa di totalmente differente e l'ho trovato splendido
RispondiEliminailbibliofilo: grazie!
RispondiEliminaÈ vero: in modo diverso, ma "impazziscono" entrambi. :D
Una delle cose belle del personaggio di Gosling è che non ha un passato. Lo dice anche il suo amico che è sbucato fuori dal nulla chiedendo un lavoro.
Ford: È questa la cosa incredibile: è già un cult!
Della colonna snonora in effetti ho parlato poco, ma oltre ad essere bella, nel film è anche molto importante...
Marco: infatti mi ricordavo del tuo odio per Valhalla. :D
A me finora sono piaciuti tutti. Mi mancano Bleeder e Fear X, che presto recupererò.
completamente d'accordo su tutto.
RispondiEliminaun cult e un capolavoro, assolutamente imperdibile.
la scena in cui fissa Ron Perlman davanti alla porta a vetri mi è rimasta impressa come pochissime altre. un'opera incredibile.
Scena fantastica! Ma in questo film è quasi difficile trovarne una che non lo sia. :D
RispondiEliminama dove si trovava Driver, prima di iniziare a fare il meccanico, sei anni prima?
RispondiEliminaFear X merita, cinema europeo, direbbe qualcuno.
La scena del "cinema europeo" mi ha strappato un bel sorriso. :D
RispondiEliminaFear X ormai è lì in lista d'attesa. ;)
quoto in toto quello che dici, capolavoro!
RispondiEliminapersonaggi affascinanti come pochi... forse nei film degli anni '80 erano così forti, in questo sono straordinari!
Opera davvero matura.
Infatti! Speriamo solo che Refn non si monti la testa, ma non penso sia il tipo... :D
RispondiEliminaIl film è buono ma non condivido l'entusiasmo generale... Tra una settimana lo avrò rimosso, molto probabilmente. Comunque, molto molto molto meno fastidioso di Valhalla Rising!
RispondiEliminaEhi! :)
RispondiEliminaMi dispiace, questo ero sicuro che ti sarebbe piaciuto moltissimo. Va be', superare Valhalla Rising nelle tue preferenze non era difficile. :D