Di Alex Holridge, 2007 (USA), 90 min.
Con Scoot McNairy, Sara Simmonds, Brian McGuire, Katie Luong
Scritto da Alex Holridge
Ultimo giorno dell'anno: Winston, ventinovenne single e disoccupato arrivato da poco a Los Angeles, si fa convincere dall'amico con cui divide l'appartamento a pubblicare un annuncio su un sito di incontri. Dopo poco, risponde inaspettatamente Vivian, una ragazza disposta a conoscerlo subito. I due si danno appuntamento in un locale e passano il pomeriggio insieme, parlando di teatro, dei loro sogni, di scarpe abbandonate e, soprattutto, dell'ex fidanzato di lei... Se Winston supererà il “provino”, Vivian sarà anche disposta a trascorrere con lui tutta la serata, in modo da non ritrovarsi sola per l'inizio dell'anno nuovo.
Piccola commedia romantica indipendente costata meno di venticinquemila dollari, In Search of a Midnight Kiss si fa guardare senza problemi, alternando qualche momento banale ad altri decisamente più efficaci. La prima scena può ingannare: si inizia con Winston intento a masturbarsi davanti alla foto di Min, la ragazza del suo coinquilino Jacob, che all'improvviso entra nella stanza e lo scopre. Divertito dalla cosa (lo stesso non si può dire di Winston), Jacob chiama anche Min, la quale, invece di offendersi, si dichiara onorata. Nonostante questa prima scena, che sembrerebbe uscita da uno dei tanti American Pie, Holridge non scade mai nella volgarità gratuita, e riesce a gestire senza troppi problemi anche i momenti più romantici.
La trama e i personaggi non presentano nulla di nuovo (timido e impacciato lui, intraprendente e lunatica lei), ma la recitazione dei due protagonisti principali è buona e i loro dialoghi, a tratti anche divertenti, non risultano quasi mai forzati.
Lo sviluppo della storia e l'alchimia che nasce quasi istantaneamente fra i due personaggi fa pensare inevitabilmente a Prima dell'alba e Before Sunset, di Linklater, che infatti compare nei ringraziamenti finali del film. I risultati finali sono incomparabili, ma la spontaneità di McNairy e della Simmons ricorda timidamente gli scambi veloci, sinceri e quasi interamente improvvisati di Julie Delpy e Ethan Hawke.
Girato per essere distribuito in bianco e nero, esiste anche una versione a colori uscita in seguito, che fortunatamente non ho visto.
Non sembra male, anche se forse un pò troppo "alternativa" per i miei gusti.
RispondiEliminaAd ogni modo, prima o poi me la guarderò. ;)
Guarda, io mi aspettavo di più, ma comunque non è malaccio. Una possibilità magari potresti anche dargliela. :)
RispondiEliminainteressante, regista e film che non conoscevo. terrò presente che ricorda il doppio film di Linklater, potrebbe piacermi...
RispondiEliminaSe lo vedi fammi sapere. Ma i due film di Linklater sono comunque un'altra cosa. :D
RispondiEliminail film sembra una cosa indie carina, intanto me la segno... sono felice di vedere che sei tornato "a lavoro" :)
RispondiEliminaGrazie Alessio! :D
RispondiEliminaCi sono due o tre passaggi che non ho molto gradito, ma in effetti il film è proprio carino.
potrei recuperarmelo quando si avvicina capodanno, che mi sembra un buon film a tema
RispondiEliminaDirei di sì! ;)
RispondiEliminamanco una settimana e mi trovo il blog cambiato e, finalmente, una nuova recensione! Di un film per me sconosciuto, quindi passo solo per salutare, visto che latito da eoni...
RispondiEliminaEhi! Come va?
RispondiEliminaEh, in effetti c'è stato un lungo silenzio. :D