venerdì 16 dicembre 2011

Ballata dell'odio e dell'amore


Balada triste de trompeta
Di Álex de la Iglesia, 2010 (Spagna, Francia), 107 min.
Con Carlos Areces, Antonio de la Torre, Carolina Bang
Scritto da Álex de la Iglesia

Javier, come gli fa notare suo padre all'inizio della pellicola, non è mai stato giovane. Cresciuto in mezzo alla guerra, non ha conosciuto altro che sofferenza e miseria. Quando si tratta di scegliere se diventare un payaso tonto o un payaso triste, la decisione è quindi inevitabile: non si possono far ridere i bambini se bambini non lo si è mai stati. Dopo la breve ma importantissima scena iniziale, ambientata nel pieno della guerra civile spagnola, ci si sposta nel 1973: Javier trova lavoro nel circo di Sergio, clown di successo noto anche per essere un violento ubriacone; gli farà da spalla, conoscerà Natalia, la sua compagna trapezista, se ne innamorerà (ricambiato?) e deciderà di dare una svolta alla propria vita.


Balada triste de trompeta è un film chiaramente diviso in due parti: una più classica e pacata, stravagante solo a tratti, e un'altra, la seconda, decisamente più sregolata e sopra le righe, in cui de la Iglesia si sfoga inserendo tutte le particolarità che hanno reso famoso il suo modo di fare cinema, senza preoccuparsi di esagerare o di dare una vera e propria logica al racconto. Il suo vuole essere un film libero, senza restrizioni. Dopo la scena introduttiva, che mette in ridicolo i dogmi militareschi contrapponendoli allo spettacolo di due pagliacci e alle risate dei bambini accorsi a vederli, l'accusa alla guerra e all'autoritarismo passa poi attraverso la lotta senza esclusione di colpi fra il violento Sergio e il timido Javier che, mosso dall'amore e dal desiderio di vendetta che si porta dietro dai tempi della morte del padre, si ribellerà diventando ancora più spietato del suo antagonista.
Ma Balada triste non è solo guerra civile, Franco (fantastica la sua breve e ridicola apparizione) e storia spagnola: il racconto funzionerebbe anche come semplice storia d'amore e di passione. Il triangolo sentimentale fra i tre personaggi principali regala prima momenti di estrema tenerezza, per poi sfociare nell'inattesa violenza su cui si baserà tutta la seconda parte del film.
Il contesto circense permette inoltre al regista di poter sfruttare al massimo la sua passione per il grottesco: personaggi bizzarri e situazioni surreali non sembrano mai fuori luogo e si adattano perfettamente alla narrazione sopra le righe, che vede la sua perfetta conclusione in uno dei finali più assurdi che mi sia capitato di vedere ultimamente.
Disperato, urlato, malinconico e divertente, probabilmente uno dei migliori di de la Iglesia.

16/20

15 commenti:

  1. Non conosco de la Iglesia, ma già solo la locandina è sufficiente a convincere. Tu poi sembri aver apprezzato, quindi...

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  2. bellissimo, il mio preferito tra quelli di de la Iglesia, sono rimasto veramente a bocca aperta a fine visione.
    i momenti migliori sono quelli della corsa (nudo) per la foresta e il mirabolante finale, ma è tutto il film ad essere immensamente bello e, neanche troppo tra le righe, romantico :)

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  3. Elio, questo secondo me ti piacerebbe, ed è il film giusto per imparare a conoscere de la Iglesia. ;)

    Stepharon, infatti finora non mi ha mai deluso. :)

    Alessio, me lo ricordavo che ti era piaciuto, infatti poi sono anche andato a rileggermi la tua recensione. Anche per me è uno dei migliori.
    Il finale è incredibile, davvero, succede di tutto! :D
    E di romanticismo ce n'è molto, hai ragione.

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  4. controllando mi sono accorto di avere visto due film di questo signore, senza saperlo... segno questo, che non ho visto.
    c'è però il circo che mi lascia titubante, rischierò!!

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  5. Vincent, quali hai visto? Ti sono piaciuti? Perché il circo ti lascia titubante? Troppe domande?

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  6. Crimen perfecto e Oxford Murders.... e diciamo che mi sono piaciuti, non li ricordo benissimo ma non ho neanche un brutto ricordo.
    Di solito evito i film sul circo, mi angosciano e non so perchè... ma non demordo!! :)

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  7. Ah ok niente, scusa, chiedevo per il circo perché ero curioso di sapere se era per via degli animali. :)
    Oxford Murders ancora non l'ho visto, mentre Crimen è un altro dei miei preferiti.

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  8. il film non parte male, ma la seconda parte mi ha fatto davvero cascare le braccia (per non dire un'altra parte del corpo ahaha)
    per me riuscito solo a metà..

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  9. Marco, la differenza fra le due parti in effetti è molta e si fa sentire. Personalmente ho gradito molto il cambiamento di toni e atmosfere, e in particolar modo il folle finale, ma capisco che possa anche risultare sgradevole.

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  10. davvero sopra le righe, ma tutto si tiene.
    Javier che morde la mano di Franco è davvero divertente!

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    1. Eccomi. Sì infatti, de la Iglesia non ha nessun problema a gestire tutto quel ritmo.
      La scena di Franco ha fatto ridere anche me, ma penso di aver avuto un sorriso stampato in faccia per tutto il film. :D

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