giovedì 15 marzo 2012

Last Life in the Universe


Ruang rak noi nid mahasan
Di Pen-Ek Ratanaruang, 2003 (Thailandia, Giappone), 112 min.
Con Tadanobu Asano, Sinitta Boonyasak, Laila Boonyasak, Takashi Miike
Scritto da Pen-Ek Ratanaruang, Prabda Yoon

Kenji sta preparando l'ennesimo tentativo di suicidio: la corda è fissata, nel suo appartamento stracolmo di libri non vola una mosca e lui già si immagina la scena di quando troveranno il suo cadavere ancora appeso per il collo. Ad interrompere la scena, giusto in tempo, ci pensa suo fratello Yukio, membro della yakuza appena arrivato a Bangkok dal Giappone. Personaggio fastidioso, arrogante, invadente; non si fa troppi problemi a prendere in giro il fratello per i suoi tentativi di suicidio e inizia a trattarlo come uno schiavo già dopo pochi secondi. Kenji, invece, è tutto il contrario: è riservato, parla poco ed è gentile con tutti, fratello compreso. Dopo i pochi minuti necessari per entrare in sintonia coi personaggi, Kenji rimane coinvolto in uno confronto mortale fra Yukio e un altro membro della yakuza, e si ritrova con due cadaveri in casa.
Nel frattempo ci vengono brevemente presentate Noi e Nid, due sorelle che non fanno altro che litigare. Sono in macchina e stanno tornando a casa, ma ad un certo punto Noi dice qualcosa di troppo e Nid ferma la macchina dicendole di scendere. Dopo qualche secondo, ferma in mezzo alla strada, Noi si accorge di un uomo che sta per buttarsi giù dal ponte. Si tratta di Kenji, che si gira a sua volta e prova a sorriderle. L'improvvisa intesa che si è creata fra i due personaggi viene però interrotta da una macchina che travolge Noi, uccidendola.
Kenji accompagnerà poi Nid all'ospedale e in seguito pure a casa sua, e scoprirà di avere un motivo in più per continuare a vivere.
Quella di due vite che si ritrovano legate per via di un incidente è una trama che non sembra effettivamente dire nulla di nuovo, ma questo non è un film sul dolore o sul superamento di un trauma, e la morte improvvisa di Noi non lascia tracce pesanti sul resto della pellicola. Al centro dell'attenzione vi è lo strano rapporto che si instaura fra Nid e Kenji e la parte più importante della vicenda è quasi interamente ambientata nella disordinata e semidistrutta casa di lei, dove i due personaggi si parlano provando ad imparare uno la lingua dell'altra (con l'aiuto di qualche frase in inglese), passando la maggior parte del tempo a fumare erba sdraiati sul divano.
Si vive, quindi, in un mondo a parte, isolati dalla società ed immersi in un'incantevole atmosfera che il regista è bravo a non rendere mai invadente o fuori luogo.
Questa nuova amicizia permetterà inoltre al timido Kenji di ritrovare un certo interesse nelle cose, e una delle prime risoluzioni sarà quella di aiutare Nid a pulire e ordinare l'appartamento. In seguito si ritroverà pure a dover difendere la ragazza da uno strano individuo che la perseguita, in una scena che permetterà, attraverso un semplice tatuaggio, di scoprire finalmente qualcosa in più sul passato del protagonista e sul perché abbia deciso di trasferirsi a Bangkok.
A complicare le cose, dopo più di un'ora di pellicola a metà fra il romantico ed il surreale (bellissima la scena in cui la casa si mette a posto da sola), arrivano dal Giappone i colleghi mafiosi del fratello di Kenji, la cui improvvisa entrata in scena condurrà la pellicola all'enigmatico finale.

17/20

12 commenti:

  1. Mi ha sempre incuriosito, ma non mi sono ancora cimentato.
    A questo punto, però, non posso più rimandare.
    Proprio un bel post.

    RispondiElimina
  2. Lo tengo d'occhio da un po'. Lo vedrò di certo, soprattutto dopo questo simpatico 17 ;)

    RispondiElimina
  3. stupendo questo film!
    Pen-ek è uno dei migliori autori "giovani" in circolazione, secondo il mio modesto parere, e questo senza dubbio uno dei suoi prezzi pregiati (oltre a Ploy) :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Di suo purtroppo ho visto solo questo, ma ora ho ovviamente intenzione di recuperare gli altri. A questo punto potrei iniziare proprio da Ploy. ;)

      Elimina
    2. assolutamente sì :) di tutti i suoi film che ho visto (mi manca l'ultimo che ha fatto, però) secondo me è il suo apice artistico, quello che mi ha palesato definitivamente il talento di Pen-ek dietro la mdp.

      Elimina
  4. film e regista che non conosco, sembra complicato ma interessante. Recupero anche perchè vedo un certo Takashi Miike tra gli attori... :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, c'è Miike, anche se si vede pochissimo. Recupera appena puoi! :D

      Elimina