lunedì 11 luglio 2011

Giovani donne

Winter's bone
Di Debra Granik, 2010 (USA)
Con Jennifer Lawrence, John Hawkes, Shelley Waggener, Garret Dillahunt
Scritto da Debra Granik, Anne Rosellini, tratto dal romanzo di Adrien Woodrell
Montaggio di Affonso Gonçalves
Fotografia di Micheal McDonough
Musiche di Dickon Hinchliffe
Durata: 100 min.

In una regione montuosa fredda e desolata, Ree, una diciassettenne che deve occuparsi di due fratelli più piccoli e di una madre malata, si mette sulle tracce del padre spacciatore per evitare di perdere la casa. La gente del posto ed i vari conoscenti di suo padre non sembrano però intenzionati ad aiutarla, e pur di farla desistere arriveranno anche a minacciarla.
Le aspettative erano alte: nominations agli oscar (no, è vero, non significano nulla), premi raccattati in vari festival in giro per il mondo (trentasette, secondo imdb) e una trama che sembrava decisamente interessante. La delusione quindi non è stata poca.
Se Il discorso del re fa di tutto per piacere al pubblico dell'Academy, questo fa di tutto per piacere a quello del Sundance. La ricerca del realismo a tutti i costi mi è parsa spesso forzata, così come le varie dinamiche che regolano i rapporti fra i personaggi. Alla fine è il classico drammone indie - o presunto tale - americano.
La scena più significativa è forse quella del reclutamento, ma il problema è che non ho saputo come interpretarla. L'unico motivo che spingerebbe Ree ad arruolarsi è la paga non indifferente che riceverebbe, e questo fa capire come la mancanza di alternative possa spingere le persone a scelte così drastiche. Il soldato che si occupa dei colloqui però le fa capire che servirebbero altri motivi più importanti e significativi. Ecco, mi piacerebbe sapere quali siano, questi “nobili” motivi per cui varrebbe la pena servire le forze armate.
Ad ogni modo non mi ha colpito né emozionato in modo particolare, più che altro mi ha lasciato indifferente, e fra qualche giorno già me lo sarò dimenticato.


True Grit
Di Ethan Coen, Joel Coen, 2010 (USA)
Con Hailee Steinfield, Jeff Bridges, Matt Damon, Josh Brolin, Barry Pepper
Scritto da Ethan Coen, Joel Coen, tratto dal romanzo di Charles Portis
Montaggio di Ethan Coen, Joel Coen
Fotografia di Roger Deakins
Musiche di Carter Burwell
Durata: 110 min.

Mattie, una ragazzina ben più matura della maggior parte degli adulti che la circondano, arriva in città per occuparsi della sepoltura del padre e rintracciarne l'assassino. Per farlo si rivolge a Rooster Cogburn, uno scontroso cacciatore di taglie sempre ubriaco ma dal cuore tenero.
Mi aspettavo un western sporco e cattivo, un po'come Non è un paese per vecchi, ma qui i due registi si limitano a raccontare una specie di favola. I momenti drammatici e violenti che uno si aspetterebbe in un film del genere non mancano, ma purtroppo, ad avere la meglio, sono i siparietti comici, che, per quanto possano essere riusciti, ho trovato spesso fuori luogo e finiscono per togliere carattere al film.
Sia chiaro, la pellicola è comunque girata benissimo e gli attori, come sempre quando a dirigerli ci sono i Coen, fanno un ottimo lavoro. La storia poi è affascinante, Cogburn regala qualche bel momento e la caparbietà di Mattie è ammirevole, ma non mi è rimasto altro. Una mezza delusione anche questa. Probabilmente saprò apprezzarlo di più rivedendolo una seconda volta.


Diciamo che non sarebbe stato male vedere la sceneggiatura di Winter's Bone affrontata dai Coen, e quella di True Grit dalla Granik.

11 commenti:

  1. Stavolta non sono in linea, Ottimista.
    A mio parere sono due dei film migliori usciti quest'anno.
    Personalmente, a Winter's bone avrei addirittura dato la statuetta come miglior film! ;)

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  2. splendido winter's bone, una robetta true grit (un po' come tutto quello che fanno i coen). strepitose comunque le giovani donne protagoniste di entrambi!

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  3. Pare che il dibattito sui motivi per fare il militare sia comune in USA di questi tempi, ho sentito di recente un programma alla radio sul tema. Pare che da loro sia una cosa sentita. Lo si fa anche per soldi, ma la retorica dello spirito di corpo, della difesa della nazione, di fare una cosa utile per la comunità, è molto sentita.

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  4. Ford, se penso a chi è andata la statuetta, l'avrei data anch'io al film della Granik. :D
    Però non mi ha proprio preso. Stessa cosa per True Grit, che aspettavo da mesi. Era da Ladykillers che i Coen non mi deludevano.

    Marco, su Ree e Mattie nulla da dire, ma coi Coen sei troppo cattivo. :P

    BlaBla, ciao! Purtroppo lo immaginavo, il mio era più che altro un modo per dire che di motivi validi secondo me non ce ne sono. ;)

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  5. a me è piaciuto più "Winter'e bone", mi ha girato in testa un po' di giorni.
    una storia terribile, oltre il Sundance.
    d'accordo su una cosa: le giovani attrici sono eccezionali (e anche i fratellini di Ree)

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  6. "Se Il discorso del re fa di tutto per piacere al pubblico dell'Academy, questo fa di tutto per piacere a quello del Sundance. La ricerca del realismo a tutti i costi mi è parsa spesso forzata, così come le varie dinamiche che regolano i rapporti fra i personaggi. Alla fine è il classico drammone indie - o presunto tale - americano. "

    Stessa cosa che penso anche io. L'ho affrontato con molta curiosità, me lo aveva consigliato una persona tendenzialmente affine a me, nei gusti cinematografici... e l'ho visto tutto solo per capire cosa piaceva a lei, perché io mi sono annoiata ed alzavo gli occhi al cielo ad ogni sequenza. Un'americanata, come hai detto tu. E sì, quali sarebbero i motivi seri per arruolarsi? Bah.

    True Grit ancora non l'ho visto ma non so cosa aspettarmi. Adoro l'originale con Wayne ma non ne vedevo il motivo di farne un remake... E' per questo che l'ho evitato fino ad ora..

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  7. Credo che per la stragrande maggioranza degli europei l'esercito sia un bizzarro residuo del passato. Ma negli USA le cose sono diverse, e dunque la reazione del reclutatore, per come l'ho capita (non ho visto il film), è giustificata dal contesto.

    A uno spettatore americano la scena deve sembrare interessante e utile come spunto per una discussione, anche se a noi la cosa lascia perplessi.

    Consiglierei la visione de I giardini di pietra di Coppola per approfondire la faccenda.

    PS: mi son dimenticato di salutare al primo intervento - rimedio ora e faccio i complimenti per i post interessanti che pubblichi :)

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  8. Ismaele, sì, bravi pure i fratellini, anche se a quell'età mi pare sappiano recitare un po' tutti. Poi crescono e le cose cambiano... :D

    Alice, non sono solo! E la noia poi si è fatta sentire anche con me. :D
    Il grinta originale non l'ho visto, dovrei recuperarlo. A quanto pare per il remake si sono basati più sul romanzo, ma non saprei...

    BlaBla, non c'è problema, e grazie mille! :)

    Il problema di quella scena per me è che troppo "furbetta". Non c'è un'accusa all'esercito, ma solo al fatto che Ree si arruolerebbe unicamente per il compenso. Il soldato invece viene dipinto come una specie di eroe, bello e bravo.
    Poi per carità, mi rendo conto che la scena possa anche essere considerata interessante per una discussione...

    I giardini di pietra non l'ho mai visto, grazie per il consiglio!

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  9. Argh, quando ho letto il titolo credevo di leggere cose entusiastiche e invece no. Io Winter's Bone l'ho trovato davvero ottimo nel suo essere crudo e avvolto da un'atmosfera quasi surreale, lontana. Bravissima la protagonista, e Hawkes... vabbè, io lo amo.

    Invece sottoscrivo la delusione, già che ci sono, per Il Grinta. Tanto vale vedersi l'originale.

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    1. Da Winter's bone mi aspettavo grandi cose. Non lo so, forse non l'ho visto nel momento giusto, ma ora mi viene da confermare tutto quello che ho scritto. Lei è brava, sì, e Hawkes ancora di più, nulla da dire.

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    2. Ah, True Grit delusione enorme, sì sì.

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