domenica 17 luglio 2011

Doomsday


Di Neil Marshall, 2008 (UK, USA, Sudafrica, Germania)
Con Rhona Mitra, Malcolm McDowell, Bob Hoskins, David O'Hara
Scritto da Neil Marshall
Montaggio di Neil Marshall, Andrew MacRitchie
Fotografia di Sam McCurdy
Musiche di Tyler Bates
Durata: 105 min.

In pochi giorni un terribile virus spazza via gran parte della popolazione della Scozia; per contenerne la diffusione endemica si decide di costruire un enorme muro di cinta che separi il paese dal resto del mondo.
Senza che questo diventi una specie di post politico, va subito detto che in questo film, agli scozzesi, è stata offerta un'opportunità incredibile. Vengono isolati e dimenticati dal mondo, senza governi o istituzioni a imporre regole e ritmi di vita, niente inquinamento, banche, soldi, insomma: le condizioni ideali. I pochi superstiti però non ne approfittano, e invece di ripartire da zero costruendo la società dei sogni, si dividono in due principali fazioni: la prima composta da cannibali sadomasochisti, la seconda da spostati convinti di trovarsi nel medioevo.
Ma in fondo non c'è niente di strano: in tutte le pellicole post-apocalittiche che ho visto, una volta che spariscono leggi e controlli gli esseri umani si trasformano - quasi tutti, praticamente senza eccezioni! - in stupratori e assassini, intenti a vagare per lande desolate in cerca della prossima vittima, perlopiù raggruppandosi in bande spietate dal grilletto facile. In questo caso c'è anche la scusante del virus, che all'inizio non deve aver reso la vita facile a nessuno.
Ad ogni modo, dopo la prima scena introduttiva che ci presenta in pochi minuti diffusione del virus, isolamento della Scozia e la bambina che diventerà poi la protagonista principale del film, passano una trentina d'anni, e nel frattempo il mondo sembra essersi dimenticato sia dell'epidemia che dell'intera Gran Bretagna, schiacciata da sovraffollamento e disoccupazione. Come se non bastasse, nei sobborghi di Londra viene individuato il focolaio di quello che sembra essere a tutti gli effetti il virus Reaper che aveva sterminato la Scozia. In una lotta contro il tempo, il governo inglese, ormai a conoscenza del fatto che alcuni superstiti sono riusciti a resistere al virus, incarica quindi Bob Hoskins di mandare una squadra oltre il Muro per trovare una possibile cura.
Lo dico subito: Doomsday è una trash-tamarrata che probabilmente non ha nemmeno la metà del fascino delle pellicole a cui si ispira e che vuole senza dubbio omaggiare, eppure, nella sua sfacciataggine, riesce a stupirmi ad ogni visione. Marshall mette su un divertissement senza logica, fra punk, cavalieri medievali con lancia e armatura, scene cannibalesche fuori luogo, combattimenti sanguinolenti e vari inseguimenti in moto, treno, macchina e mezzi blindati. Non c'è nessuna morale particolare, nessuna critica alla società, solo intrattenimento senza pretese. Talmente esagerato che funziona alla grande.


9 commenti:

  1. molto indecisa... Secondo te mi piacerebbe?

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  2. Mi hai messo in crisi. In questo caso è difficile da dire, non so perché. Forse potrebbe anche deluderti, eppure una possibilità gliela darei.
    Ora hai le idee più chiare, vero? :D

    The Descent l'hai visto?

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  3. massì, gli darò una possibilità appena mi si libera un po' di spazio (sono compulsiva, appena ho un giga libero lo occupo con qualsiasi cosa, basta che sia occupato).
    The descent non l'ho visto e non lo conosco proprio. Vado a vedere se hai fatto una rece da qualche parte.

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  4. Fammi sapere. Ma a questo punto forse ti conviene vedere prima The Descent. :D

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  5. assolutamente sì, avevo già optato per questo arrangiamento .-)

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  6. Doomsday non mi ha fatto impazzire. La sua deriva minuto dopo minuto verso il trash non l'ho sopportata tanto, a quel punto avrei preferito un trash dischiarato dall'inizio alla fine.
    Invece comincia davvero bene,poteva diventare tutt'altro, peccato.
    La Mitra però è strepitosa, buca lo schermo in un modo pazzesco.

    The Descent invece è un filmone, probabimente tra i mgliori 10 horror degli ultimi anni.

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  7. oh dae-soo, ti capisco, ed è vero che all'inizio quel cambio di rotta stona un po', ma alla fine è stato proprio quello a piacermi. ;)
    La Mitra sembra fatta apposta per quella parte!

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  8. Lo ripeterò all'infinito: la scena del cazzotto del punk-capo ad uno dei suoi uomini, per pura frustrazione dopo aver perso il treno è la cosa più bella di sempre.

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  9. Sì, è sicuramente una scena che "rimane", ed è per scene come quella che il film funziona alla grande. :D

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