giovedì 25 novembre 2010

Senza tetto né legge




Sans toit ni loi
Di Agnès Varda, 1985 (Francia)
Con Sandrine Bonnaire, Yolande Moreau, Stéphane Freiss
Scritto da Agnès Varda
Montaggio di Patricia Mazuy, Agnès Varda
Fotografia di Patrick Blossier
Musiche di Joanna Bruzdowicz
Durata: 105 min.


In Francia, un contadino trova sul bordo di una strada il corpo congelato di una giovane ragazza. L'intero film è composto da flashbacks che ricostruiscono i suoi ultimi giorni di vita.

Mona è una giovane ragazza che alla società moderna ha preferito la vita di strada, senza regole, convenzioni o gerarchie. In questo film la Varda decide di non giudicare né la scelta categorica di Mona né il fatto che il decidere di vivere al di fuori di una società imposta comporti per forza di cose più svantaggi che vantaggi, ma grazie ad un toccante realismo preferisce invece limitarsi ad una narrazione concentrata unicamente sul personaggio principale, sul suo modo di essere, sui suoi rapporti con gli altri e sulla sua inevitabile solitudine. Mona è una ragazza schiva, brusca, che si arrangia come può senza però mai lamentarsene, ma è anche disposta a parlare, ridere, ad accettare aiuto dalla gente che incontra. Vivere ai margini della società non la porta comunque ad escludere qualsivoglia rapporto con persone che continuano a farne parte. La giovane ragazza rimarrà però fedele alla sua scelta di vita fino alla fine, fino a quel fosso ai bordi della strada in cui morirà assiderata. 


Ognuno giudicherà la storia narrata in base alle proprie convinzioni, certo è che se una giovane segretaria diplomata con un futuro davanti a sé decide di punto in bianco di lasciarsi tutto alle spalle cambiando drasticamente modo di vivere, qualcosa di sbagliato (non nella sua scelta)deve pur esserci, e le statistiche riguardanti le morti per freddo dei clochards dovrebbero far riflettere maggiormente.
Leone d'oro al Festival di Venezia del 1985, il film funziona anche grazie all'ottima interpretazione di un'allora diciottenne Sandrine Bonnaire, in grado di dare a Mona quella spensierata insofferenza necessaria a renderla più che credibile. Molto efficaci anche gli ambienti, tutti volutamente tristi, scuri e decrepiti.
È un film particolare, semplice e in un certo senso freddo, ma la visione dovrebbe essere utile.

2 commenti:

  1. visto l'anno scorso, film che a me ha disturbato parecchio, in senso positivo, mi è arrivato alla viscere, il finale è abbastanza forte.

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  2. Sicuramente un film che fa riflettere, su questa società dei consumi e su una parte delle persone che decidono di evitarla. Bello.

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