giovedì 27 gennaio 2011

Dobermann


Di Jan Kounen, 1997 (Francia)
Con Vincent Cassel, Monica Bellucci, Tchéky Karyo, Pascal Demolon, Romain Duris, Gaspar Noé, Marc Caro
Scritto da Joël Houssin
Montaggio di Bénédicte Brunet, Eric Carlier
Fotografia di Michel Amathieu
Musiche di Schyzomaniac, Jean-Jacques Hertz, Philippe Mallier, François Roy
Durata: 103 min.

Un commissario psicopatico e violento è sulle tracce di una banda di rapinatori comandata dal “dobermann” Vincent Cassel.
Dopo una serie di corti visionari e allucinati fra cui spicca Le dernier chaperon rouge (L'ultimo cappuccetto rosso) con la Béart, Kounen esordisce al cinema con un fumettone violento in cui l'estetica ha decisamente la meglio sui contenuti. La trama e i personaggi contano solo fino a un certo punto, quello che davvero interessa al regista è lo stile. Telecamera in movimento, montaggio veloce, violenza, sparatorie e musica a tutto volume. Lo si era capito già da Gisèle Kérozène, il suo primo (bruttino) cortometraggio del 1989, che Kounen avrebbe basato gran parte della sua carriera su un dinamismo visivo che, almeno fino a 99 francs, non ha più abbandonato. Forse con Coco Chanel & Igor Stravinsky le cose sono un po' cambiate, ma ancora non l'ho visto.
Dobermann è un western moderno, c'è la banda di criminali, il gruppo di poliziotti ancora più cattivi, inseguimenti, duelli... Non stupisce il fatto che dopo questo film il regista si sia dedicato a Blueberry, progetto legato al suo documentario sullo sciamanesimo distribuito nello stesso periodo.
È stato spesso criticato per la violenza esagerata, lo stile frenetico e la mancanza di una trama approfondita, ma Kounen si è giustificato dicendo che il suo lavoro era da intendere come un fumetto, e che poteva quindi permettersi di esagerare senza apparire ridicolo.
E in effetti viene da dargli ragione. Il ruolo di Dobermann sembra fatto su misura per Cassel. Convincenti anche Karyo e la Bellucci. La regia, piaccia o meno, è innegabilmente spettacolare. A volte può risultare un po' fastidioso, ma va preso per quello che è. Io mi sono divertito.

6 commenti:

  1. Ho sempre pensato fosse una schifezza, e non gli ho mai dato credito. Se dici che è interessante, faccio un tentativo.

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  2. Mmm, in questo caso non mi prendo responsabilità. Può anche non piacere, e in certi momenti ammetto che è fin troppo esagerato.
    Ah, e se già ora non sopporti Duris, dopo questo film ti piacerà ancora meno! :D

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  3. madonna che hai recuperato!
    un delirio puro a livello visivo! ricordo che alla trama, dopo un quarto d'ora, non ci facevo più caso, però l'estetica videoludica compensava egregiamente :)
    (cammeo del grande Noé, che giustamente metti in evidenza :)

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  4. Esatto, "delirio puro"!
    Noé andava citato. :D

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  5. Ottimista, farò un tentativo: se è una tamarrata visivamente delirante che mi permetterà di detestare Duris un pò di più forse una possibilità se la merita! :)

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