lunedì 31 gennaio 2011

Il discorso del re


The King's speech
Di Tom Hooper, 2010 (UK, Australia, USA)
Con Colin Firth, Helena Bonham Carter, Geoffrey Rush, Derek Jacobi, Michael Gambon, Guy Pearce
Scritto da David Seidler
Montaggio di Tariq Anwar
Fotografia di Danny Cohen
Musiche di Alexandre Desplat
Durata: 118 min.

Provando a mettere da parte la mia avversione verso l'esaltazione nei confronti di chi governa e che quindi esercita un potere su chi è governato, il film parla di questo: re Giorgio VI è balbuziente. Alla fine però vince le proprie paure e riesce a tenere un discorso senza farsi prendere dal panico. Applausi e popolo festante. Intanto però scoppia la seconda guerra mondiale. Ma che problema c'è? Tanto nel nuovo palazzo reale le principessine hanno una stanza bella grande in cui mettere i cavallucci a dondolo.
Il fatto che un film storico sia ambientato in un'epoca particolarmente e gravemente significativa, non obbliga di certo il regista o lo sceneggiatore a realizzare un prodotto drammatico che si focalizzi principalmente sui fatti che ora leggiamo nei libri di storia. La decisione di concentrarsi sui problemi personali del re è quindi rispettabilissima, il problema è che il film non si mantiene sempre coerente.
C'è l'accademia ma non l'energia, la fredda solidità formale che nasconde il carattere. C'è qualche bel passaggio ma non c'è una storia (sul fatto che il “come” conti più del “cosa” per quanto mi riguarda non ci sono dubbi, il problema è che in questo caso non mi ha colpito né l'uno né l'altro), ci sono gli attori ma non dei personaggi solidi a cui possano aggrapparsi. Lionel (Rush) offre parecchi spunti interessanti, ma il suo essere così poco formale davanti a una figura “importante” come quella del re, dopo qualche scena non fa più nemmeno effetto, e il momento provocatorio (?) del “fottifottifotti merdamerdamerda” non è di certo memorabile.
Ho trovato la sceneggiatura priva di interesse, senza mordente, e a più riprese si sfocia nella noia. Si dà importanza ad elementi che poi vengono dimenticati, e il regista sembra il primo a non sapere dove andare a parare. Deve far ridere? Forse commuovere? Alla fine fa un po' tutt'e due le cose, sfornando il classico prodotto che fa impazzire di gioia quelli dell'Academy.
C'è pure la solita campagna anti-tabacco, più politicamente corretto di così non si poteva fare. A febbraio pioveranno Oscar.

18 commenti:

  1. Ahi ahi.
    Seconda recensione stroncante.
    Temo che, quando lo vedrò, pioveranno bottigliate! ;)

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  2. Firth mi piace un sacco come recita e il film avrei voluto andarlo a vedere essenzialmente per lui, ma fortunatamente il tuo commento (politically correct?? per favore!) mi ha fatto capire che non è roba per me :D

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  3. Ford, Einzige, quando lo vedrete i vostri commenti saranno ancora più acidi del mio, ne sono certo. ;)
    Su Firth nulla da dire, per carità ma... non basta.

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  4. per me non è un film da 12 oscar, nemmeno da 2 se è per questo, ma lo ritengo un buon film....
    il problema è che con dodici candidature di solito ti aspetti qualcosa di meglio (a parte titanic), ma credo che una visione la meriti... la parte che ho apprezzato non è tanto quella dissacratoria, che può essere riassunta con la stretta iniziale tra futura regina e suddito (i reali non potevano essere toccati dai sudditi), ma quella che ci parla della relazione tra importanza del simbolo per una nazione e la fragilità che si può celare dietro esso, nel caso una balbuzie...

    Ora so che quello che sto per dire è un po' tirato per i capelli, ma possiamo pensare a quello che weber disse a proposito del disincanto (vado a memoria e forse non cito del tutto correttamente), e cioè che il dramma della società contemporanea è il rendersi di conto dell'assenza di un senso, ma non poterne farne a meno, costruendo sempre nuovi simboli...

    lo so, è un pippone...

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  5. :D No no, ci può anche stare.
    Quello che dici sulla fragilità del protagonista è verissimo, eppure il racconto non mi ha mai coinvolto.
    Sarà che per me i simboli importanti sono altri, e durante la visione non riuscivo a non pensarci. ;)

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  6. damn right!
    che palle film così perfetti nella forma, tanto quanto glaciali nel risultato

    la cosa che mi dà più fastidio è la prevedibilità. fin dalla prima scena era come se già sapessi tutto il resto della pellicola. nessuna sorpresa, e la scena fuck fuck shit shit (l'ho visto in inglese, in italiano penso fosse anche peggio) è più scult che cult! :)

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  7. Ah, beato te. Io l'ho visto al cinema quindi era pure doppiato.
    Ovviamente sono d'accordo, i nostri commenti infatti sono abbastanza simili.
    E comunque sì, quella scena è scult nel peggiore dei modi!

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  8. andrò a vederlo stasera e sono curiosa di vedere se quello che scrivi è vero (temo già a priori di sì, ma chissà!).
    Mi piace il tuo blog cinefilo!
    Marghe

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  9. Grazie Margherita!
    Il film è piaciuto praticamente a tutti, ma la mia posizione è chiara! :D
    Prova a godertelo e fammi sapere. :)

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  10. ...ce la metterò tutta per non pensare che quello "lassù" è Colin Firth.
    (E' una tara che non riesco a superare! Da quando l'ho visto in Pride and Prejudice mi riduco a stupidina decerebrata ogni volta che compare!)
    :)

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  11. Cavolo, questo film mi era piaciuto ma la tua recensione mi fa quasi cambiare idea! :D
    Comunque sono d'accordo con @ Ivan Federovic... è un buon film, ma non un film da 12 candidature all'Oscar!

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  12. Lulu: Firth è molto bravo anche qui, ma alla fine pure lui viene inghiottito da tutto quel manierismo, imho! :D

    Antonella: :D
    12 candidature sono veramente eccessive. ;)

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  13. Visto ieri sera.
    La confezione sarà anche laccata, ma è davvero bolso e noioso.
    Come dicevo a Cannibale, non mi ha neppure fatto venire voglia di prenderlo a bottigliate! ;)

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  14. Visto, ti ho lasciato il commento di là, ma ripeto: almeno una se la meritava! :D
    Noioso noioso noioso...

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  15. Oh! E dai che non siamo d'accordo!
    L'ho visto ieri sera, dopo un anno di ritardo, prevenutissima.
    Eppure:
    1 - Firth e Rush sono stati bravissima. Una prova d'attori che già da sola vale la visione;
    2 - Fotografia opprimente che annebbia la vista;
    3 - Una regia Hollywoodiana ma curata, con grandi viste simboliche che cercano di riportare l'oppressione dell'uomo in ogni sua apparizione

    Certo, della storia proprio non me ne fregava niente e non credo nemmeno che i fatti siano andati proprio così. E anche a me ha infastidito questo evitare di parlare dei fatti, incentrandosi - alla fine - soltanto sul solito rapporto amicizia-allievo-maestro (e hollywood fa lo stesso film da cinquant'anni).
    Più scandaloso la parte del shitshitfuck è divertente. Trovo che la scena dell'incoronazione sia più azzeccata, quando Rush si siede sul trono prendendo per il culo le tradizioni. Niente di epocale, ma misurata nella sua gigionaggine.
    Insomma, mi è piaciuto! niente miracoli, sempre considerato che si tratta di un prodotto preconfezionato, ma l'ho trovato pieno di stile.

    Tra l'altro Firth è DAVVERO bravo, ormai non dovrei più stupirmi, e invece mi stupisco.

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  16. :D
    Sui tre punti sono abbastanza d'accordo. Soprattutto sui primi due, perché la regia non me la ricordo benissimo e ora dovrei rivederlo. Il problema per me è che quando vedo un prodotto del genere - creato per mandare in visibilio quelli dell'academy e vincere oscar su oscar - mi aspetto comunque di più. È vero che è fatto e recitato bene, ma sarà meglio! :D
    Poi per carità, il soggetto del film (elogio della figura del re, moralismo e buonismo ai massimi livelli...) ha fatto partire prevenutissimo anche me, quindi criticarlo è stato ancora più "facile". Insomma, un po' lo volevo, ecco.

    Firth è bravissimo, non si discute.

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  17. La questione è che la media dei film hollywoodiani NON è recitata bene e non si guarda proprio, come sceneggiatura e regia. Questo per lo meno si contraddistingue e il fatto che siano quasi tutti attori inglesi gli dà un tocco in più (e poi io ho un debole per il cinema e la tv Uk). Io da un film creato per Hollywood non mi aspetto proprio niente, di solito li tronco a metà visione!
    POi, va beh, rimane un film che ci dimenticheremo tra una settimana perché è furbo, americano, patinato e la storia un po' una stronzata.

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  18. E anche qui sono più o meno d'accordo. Il problema è che è davvero troppo "furbo", quasi irritante. Problema mio...
    La storia poi è una stronzata non da poco. È giusto dare più importanza al "come" che al "cosa", ma in questo caso proprio non ce l'ho fatta.

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